OLTRECONFINE

OLTRECONFINE

memorie della grande guerra in territori della bassa friulana e dell'isontino sul confine italo-austriaco

Il progetto triennale partecipato che, nel centenario della Grande Guerra, ha coinvolto i cittadini di 17 Comuni nel raccogliere, condividere e restituire una memoria collettiva: un racconto “dal basso”, in dialogo diretto con il territorio, oltre i fatti storici e oltre i confini.

Oltreconfine 15

– anno I –
Non era tempo di carezze e di primule

Il progetto prende in considerazione il territorio di dodici Comuni che, nel 1915, si trovavano a ridosso e sul confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia. La situazione presentava una duplice caratterizzazione culturale-etnografica.

           Da un lato, sul versante italiano, i territori oggi compresi nei Comuni di Bagnaria Arsa, Bicinicco, Gonars, Palmanova, Santa Maria la Longa e Trivignano Udinese nel 1915 videro la presenza e il transito di circa un milione e mezzo di militari ai quali si aggiunsero centinaia di civili militarizzati e non, anche relativi a varie attività commerciali. Era la premessa per il grande balzo che secondo i piani del generale Cadorna doveva portare la 3^ armata italiana a sfondare il confine, liberare Trieste e Gorizia e imboccare la strada per Lubiana e per Vienna.

            Nel centro logistico di Palmanova e nei paesi allora italiani dei dintorni arrivò un’Italia ancora tutta da farsi, una massa culturale informe ed eterogenea: dai contadini spesso analfabeti delle campagne, agli operai dei centri industrializzati, dai forzatamente arruolati ai volontari convinti interventisti, e poi studenti, intellettuali, scrittori, poeti, artisti, ufficiali di mestiere e membri di una classe aristocratica che voleva tenere ancora bene in pugno le redini del gioco. Tutta questa massa di uomini e donne, strutture e materiali creò un fortissimo impatto sui territori sia dal punto di vista economico che da quello sociale e culturale.

  Dall’altro, oltre confine, nei territori austro-ungarici oggi appartenenti ai Comuni di Aiello del Friuli, Campolongo Tapogliano, Chiopris Viscone, Ruda, San Vito al Torre e Visco, vi erano  comunità che appartenevano ad un mondo culturale profondamente diverso seppur nella vicinanza e nell’intreccio di relazioni economiche e umane con i territori italiani. Le popolazioni di questi territori, già provate dall’avvio del conflitto nel 1914, attesero con ansia quel grande balzo che già prima del suo compiersi aveva il sapore amaro di un’invasione e di un tradimento. Quando poi la notte del 24 maggio prese il via l’azione militare italiana, l’equilibrio che si era creato sul limite del confine venne rotto violentemente con umiliazioni, arresti e internamenti,  movimenti di profughi, la “bonifica” politica italiana delle terre cosiddette redente, la risoluzione di contrasti e di questioni anche private.     

Vicende di guerra, vicende di terre di confine, mondi e modelli culturali diversi che collidono ed esplodono come un mosaico che va in mille pezzi e che solo dopo 4 anni di conflitto troverà un nuovo punto di equilibrio.

Il progetto nasce quindi dall’esigenza di raccontare storie di uomini e donne, di città e paesi di quel 1915 nell’idea di recuperare brandelli di storia, anche volutamente o inconsapevolmente dimenticati.

Ma la narrazione guarderà anche all’oggi, nella consapevolezza di una memoria storica che cerchi di comprendere altri conflitti e altri confini che oggi si presentano ai nostri occhi; saper guardare con gli occhi della storia di quel 1915 a quei fenomeni epocali, a quelle tensioni politiche e culturali, locali, nazionali e internazionali, che si dovranno superare, per arrivare a ricucire strappi e a rafforzare una cultura della pace e della convivenza sulla strada della costruzione di una vera Europa dei popoli e dei cittadini.

Oltreconfine è un progetto realizzato con il contributo dei Comuni di Palmanova (Comune capofila del progetto), Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans d’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco.

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– anno II –

A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento
 
Ai dodici Comuni aderenti della prima edizione: Palmanova (Comune capofila del progetto), Aiello del Friuli, Bicinicco, Bagnaria Arsa, Campolongo Tapogliano, Chiopris Viscone, Gonars, Ruda, Santa Maria la Longa, San Vito al Torre, Trivignano Udinese e Visco, nella seconda edizione di sono aggiunti altri cinque Comuni: Medea, Romans d’Isonzo, Villesse, Castions di Strada e Torviscosa.
Alle serate hanno partecipato l’attore e regista teatrale Francesco Accomando, direttore artistico di Oltreconfine, ed esperti di storia locale.Le memorie sono state la base per la rielaborazione drammaturgica che verrà portata in scena dai cittadini stessi. e che quest’anno porta il titolo “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento”.
 
Oltreconfine 18
– anno III –
In cammino: la pace dei morti, il silenzio dei vivi
 
Come negli anni precedenti, il progetto si è sviluppato in tre fasi:
– serate-forum di approfondimento: con il contributo di alcuni storici e la guida del direttore artistico, sono aperte a tutta la cittadinanza, invitata a portare le proprie testimonianze
– rielaborazione del materiale raccolto da parte del direttore artistico Francesco Accomando, assieme ai cittadini che animeranno la terza fase
– restituzione alla cittadinanza delle storie raccolte, nei luoghi significativi che 100 anni fa videro finalmente la fine della guerra
 
Quest’anno lo spettacolo In cammino: la pace dei morti, il silenzio dei vivi si è svolto come passeggiata teatrali in ciascuno dei Comuni aderenti al progetto: Palmanova (capofila), Aiello del Friuli, Bicinicco, Bagnaria Arsa, Campolongo Tapogliano, Chiopris Viscone, Gonars, Ruda, Santa Maria la Longa, San Vito al Torre, Trivignano Udinese, Visco, Medea, Romans d’Isonzo, Villesse, Castions di Strada e Torviscosa.
 
A chiusura del progetto triennale, simbolicamente, la passeggiata finale si è conclusa presso l’Ara Pacis di Medea.
 

3 anni di Oltreconfine

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